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UN PUNTO INTERROGATIVO NELL'INFINITO SPAZIO






Lettera di Antonio Gramsci alla moglie Giulia Schucht (Julca)

Vienna, 11 maggio 1924

Mia cara Julca,

Ho dovuto trattenermi più di quanto pensassi. Mi ero abituato a pensare che tra breve, alla fine di maggio, ti avrei rivista, che non riesco a consolarmi. Per me è necessario che ci riuniamo: mi pare di essere diventato un punto interrogativo nell’infinito spazio; non so dove mettere i piedi per trovare una concretezza. Penso a te in continuazione e mi viene voglia di scrivere delle elegie gemebonde contro l’avverso destino che ci ha separati così giovani, quando appena avevamo cominciato a conoscere la felicità.